Nella provincia di Chieti, lungo il Tratturo Magno, troviamo Canosa Sannita. Il suo territorio ricco di vigneti, si estende su un’area di 14 kmq dove le case, isolate o raggruppate in aggregati minori (frazioni di Orni e di Moggio) sono sparse su pendici dal tenue declivio.
Le notizie sulla storia di Canosa riguardano l’insediamento nel territorio al secolo IX; nel Memoratorium dell’abate Bertario, che contiene l’inventario dei possedimenti cassinesi nel comitato teatino, compaiono le chiese di S. Benedetto, S. Maria, S. Comizio e S. Silvestro, in loco qui dicitur Orni. Il toponimo è anche ricordato in una donazione del 1113 che Cono e Roberto, figli di Gisone, fanno al vescovo di Chieti del castello di Orni con i boschi, vigne, mulini e chiese che vi appartengono.
Nel XIII secolo viene ricordato il castello, in possesso di Guglielmo di San Giuliano, “giustiziere d’Abruzzo” e fedele al re Manfredi, che vi pose una guarnigione comandata dal capitano Roano. Il castello passò in seguito nelle mani del “vicesecreto” d’Abruzzo ed è ricordato in un documento del re Carlo d’Angiò. Il feudo era suddiviso in otto “frazionamenti”, a ciascuno dei quali era a capo un signore. In quell’epoca era attiva a Canosa la produzione artigianale di macine da mulino. Il feudo si trovava al confine tra i territori delle diocesi di Ortona e di Lanciano (attualmente riunite nell’arcidiocesi di Lanciano-Ortona), che se ne contesero la gestione. Nel 1625 il feudo passò alla famiglia Valignani e quindi ai Celaya. Dopo l’abolizione della feudalità nel 1806, Canosa partecipò alle vicende risorgimentali. Con l’annessione al Regno d’Italia nel 1861 aggiunse al nome di “Canosa” l’epiteto di “Sannita”, per distinguersi da Canosa di Puglia. A partire dal 1862 Canosa fu uno dei monti frumentari, istituzioni di prestito di grano e cereali per i paesi vicini, che assisteva circa trecento persone.
Da visitare:
La chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, di antiche origini ma completamente ricostruita nel dopoguerra.
Le Chicurummelle, piccole grotte naturali che si trovano fuori dal paese e che venivano usate come nascondiglio dai briganti.
La chiesa della Santissima Addolorata, nel bosco attorno alla frazione Moggio. Vi si compie un pellegrinaggio nella prima settimana di settembre.
Il comune di Canosa Sannita offre ai suoi turisti come struttura turistica il “B&B Primavera” ed il “B&B Mancinelli”.