Sul tratturo Centurelle Montesecco troviamo Fara Filiorum Petri, comune di 1900 abitanti situato nel cuore dell’Abruzzo, in provincia di Chieti, alle porte del Parco Nazionale della Majella, immerso nel verde delle colline e delle campagne coltivate.
La particolare posizione arroccata del centro del paese fa intuire la sua antica origine, risalente al periodo altomedioevale. Furono i longobardi a fondare il primo nucleo, scegliendo la zona in base ai classici fattori quali posizione facilmente difendibile, nonché vicinanza di un corso d’acqua. Il nucleo, da accampamento, grazie alla posizione favorevole, divenne sede di artigiani, coltivatori e pastori.
Per tutti noi Fara Filiorum Petri è sinonimo di Festa delle Farchie del 16 gennaio. Le farchie sono grossi fasci di canne legati ad arte, manualmente, con rami di salice rosso. Hanno una consistenza di circa 1 metro di diametro e circa 8 metri di lunghezza.
Il mito alla base del rito è basato su un miracolo di Sant’Antonio abate durante l’invasione francese del 1799. Secondo il racconto popolare Sant’Antonio abate apparve alle truppe francesi, che volevano entrare a Fara, e trasformò le querce che circondavano il paese in fiamme costringendo alla fuga i soldati.
Così i faresi il giorno prima della festa del santo (17 gennaio) compiono una processione all’imbrunire con fiaccole di canne. Altre fiaccole, più grandi, vengono poste lungo l’ultimo tratto della strada che portava alla chiesetta dedicata a sant’Antonio.
Gli appuntamenti che consigliamo sono due: il 15 gennaio a Pescara presso la Libreria Feltrinelli la presentazione del libro fotografico ‘Dalla Terra al Fuoco” di D’Abruzzo Editore (programma evento) e venerdì 16 gennaio la Festa delle Farchie a Fara Filiorum Petri.
Di seguito pubblichiamo il video di “Giovani Tradizioni” sulla Festa delle Farchie che ne racconta l’origine e il forte legame che le nuove generazioni hanno con questa festa folcloristica.